sabato 28 febbraio 2009

Software valutazione stress lavoro correlato

E' stato pubblicato su www.sicurezzapratica.it il software Stress 81, per le redazione del documento valutazione rischi stress lavoro correlato.

Stress D.lgs 81 è lo strumento per realizzare la valutazione dello stress negli ambienti di lavoro così come previsto dal D.lgs 81/08 art. 28 "...La valutazione dei rischi di cui all'art. 17, comma 1, lettera a) deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui quelli collegati allo stress lavoro-correlato secondo i contenuti dell'accordo europeo dell'8 ottobre 2004...

Stress D.lgs 81 consente di effettuare la valutazione stress lavoro in base alle attuali linee guida europee e italiane.

1) Valutazione livello rischio stress lavoro correlato in azienda
Il software permette di calcolare il livello di rischio stress lavoro correlato (basso, medio, alto) a livello aziendale, con individuazione in automatico delle misure di prevenzione e miglioramento. Vedi esempio di documento
Solo se il livello di rischio stress lavoro correlato a livello aziendale è MEDIO o ALTO, è necessario svolgere la valutazione rischi per singoli lavoratori o gruppi rappresentativi dei lavoratori.

2) Valutazione livello rischio stress lavoro correlato per singolo lavoratore
Il software permette di calcolare il livello di rischio stress lavoro correlato per singolo lavoratore di stampare e/o esportare il relativo documento valutazione rischi.
E' possibile inoltre ottenere l'analisi complessiva della situazione stress lavoro correlato, in cui per ogni fattore di rischio è indicata l'incidenza percentuale sul totale, permettendo quindi di individuare le aree di miglioramento a livello aziendale
Il funzionamento è molto semplice: per ogni lavoratore occorre rispondere a 19 quesiti specifici (risposta SI/NO). In autumatico il software definisce il livello di rischio (alto, medio, basso), le misure di prevenzione e di miglioramento da adottare e compila in automatico il documento di valutazione dei rischi. In pochissimo tempo, in modo completo, senza errori!!!


Tutti i dati sono archiviati ed esportabili in formato MS Excel o MS Access. Ogni report (azienda, criteri di valutazione, documento di valutazione dei rischi stress lavoro correlato, elenco dei quesiti di valutazione) può essere stampato o esportato in formato MS Word per un'ulteriore personalizzazione

Il tutto in pochi minuti per un numero illimitato di lavoratori, con i criteri di valutazione dell'Accordo europeo dell'8 ottobre 2004.

Per maggiori informazioni cliccare qui

Pubblicata la nuova versione del software 626 doc redazione documento valutazione dei rischi

626Doc è il software realizzato per realizzare il documento di valutazione dei rischi come richiesto dal Nuovo Testo Unico della sicurezza del lavoro (D.lgs 81/2008).

Il programma è inoltre aggiornato alla legge 123/2007 che prevede l'obbligo di un unico Documento Valutazione dei rischi per eliminare le interferenze nei contratti di appalto o d’opera (Art. 3, c. 1, lettera a)

Il programma consente di gestire tutti gli elementi indispensabili per la redazione, l'aggiornamento e la stampa di tale documento. Il documento di valutazione dei rischi è esportabile in formato Word , così da poter essere personalizzabile dall'utente.

Con l'aggiornamento 3.0 (giugno 2008) il software è stato implementato con le seguenti funzioni:
_ 1) realizzazione del documento valutazione dei rischi sia per gli edifici/ambienti di lavoro che per le fasi di lavoro
_ 2) gestione valutazione dei rischi stress lavoro correlato (art. 28 D.lgs 81(2008)
_ 3) gestione valutazione rischi per singola fase di lavoro, attrezzature/macchinari, sostanze chimiche
_ 4) calcolo in automatico del livello di rischio per ogni fase di lavoro partendo da probabilità e magnitudo
_ 5) gestione interferenze (Legge 123/07)
_ 6) gestione criteri di valutazione dei rischi adottata

Con l'aggiornamento 4.0 (luglio 2008)sono state introdotte le seguenti novità: - vedi presentazione
_ 1) modulo Valutazione rischi movimentazione manuale dei carichi
_ 2) modulo Valutazione rischi uso attrezzature con videoterminale
_ 3) Piano d'emergenza già precompilato modificabile dall'utente
_ 4) Aggiunte le seguenti stampe: mansioni rischi specifici, valutazione rischi movimentazione manuale dei carichi, valutazione rischi uso attrezzature munite di videoterminale, piano d'emergenza

Con l'aggiornamento 5.0 (settembre 2008) il software è stato implementato con le seguenti funzioni:_ 1) Gestione valutazione rischi Vibrazioni_ 2) Gestione valutazione rischi Rumore_ 3) Aggiunte le seguenti stampe (8): DRV Vibrazioni, rapporto valutazione rischi vibrazioni mano-braccio, rapporto valutazione rischi vibrazioni corpo, DRV valutazione vibrazioni mano-braccio, DRV valutazione vibrazioni corpo, DVR rumore, Registro livelli esposizione rumore, Rapporto valutazione rischio rumore

Con l'aggiornamento 5.1 (novembre 2008) (vedi demo) il software è stato implementato con le seguenti novità:1) valutazione rischi per mansione lavorativa. Con questa funzione è possibile effettuare la valutazione dei rischi per singola mansione lavorativa, attribuendo ad ogni mansione i lavoratori, i singoli rischi, le misure di prevenzione e i DPI. In automatico il software compila il DVR per mansione lavorativa riportando per ogni mansione:_ nominativo lavoratore e settore aziendale_ rischio, livello di rischio, misure di prevenzione, DPIIl software ha già precaricati 58 tipologie di rischi con le relative misure di prevenzione. Vedi esempio di stampa 2) Gestione indice DVR - con la possibilità di creare l'indice dei contenuti del DVR e personalizzarlo in funzione di ogni azienda - vedi esempio di stampa

Con l'aggiornamento 6.0 (febbraio 2009) (vedi demo) il software è stato integrato con il modulo Rischio chimico che consente la compilazione rapida e completa del DVR rischio chimico.Sono state quindi aggiunti due report - DVR rischio chimico e Matrice mansione/sostanze/indice di rischio/misure di prevenzione. - Vedi esempio di report
BANCHE DATI PRECARICATE - vedi presentazione626 Doc vers. 6.0 ha pre-caricate _ 53 schede attrezzature (nome attrezzatura, misure di prevenzione, rischi e dispositivi di protezione individuale con i relativi riferimenti normativi)_ 58 schede tipologie di rischio (nome rischio, misure di prevenzione, dispositivi di protezione individuale)_ 11 schede sostanze chimiche (nome sostanza chimica, misure di prevenzione, rischi e dispositivi di protezione individuale con i relativi riferimenti normativi)_ 375 schede sicurezza fasi lavorative (descrizione attività e rischi relativi) (solo nella versione multi-aziendale) delle seguenti tipologie di attività: 1) produzione abbigliamento, 2) alberghi, 3) autocarrozzeria, 4) autofficina, 5) falegnameria, 6) lavanderia, 7) magazzino, 8) metalmeccanico, 9) scuola, 10) tipografia, 11) ufficio generico, 12) panificio, 13) pizzeria, 14) pasticceria, 15) parrucchiere, 16) supermercato, 17) estrazione e lavorazione lapidei, 18) produzione conserve vegetali, 19) edilizia, 20) produzione calcestruzzo, 21) case di cura, 22) macellazione bovini, 23) macellazione suini, 24) Produzione macchine lavorazione legno, 25) Studio dentistico, 26) Ristorazione, 27) Autotrasporti, 28) Impianti elettrici, 29) Impresa di pulizia, 30) Installazione ascensori, 31) Distributori carburante, 32) Costruzioni navali, 33) Laboratorio analisi chimiche, 34) Produzione piastrelle. 35) Opere provvisionali, 36) Fabbro, 37) Plastica stampaggio, 38) Laboratori fisioterapici, 39) Lavori stradali, 40) Cantina vinicola, 41) Caseifici, 42) Stabilimenti balneari, 43) Serramentisti, 44) Idraulici
Le banche dati possono essere implementate o modificate dall'utente. Con tale versione la compilazione delle schede valutazione rischio per fase di lavoro avviene in automatico selezionando semplicemente la fase di lavoro e il singolo rischio (vedi stampa) - Vedi estratto banche dati pre-caricate

Maggiori informazioni

Il processo di valutazione dei rischi

La valutazione di "tutti" i rischi deve essere considerata l'attività centrale del più ampio processo di gestione della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro. Rispetto a quanto già previsto dalla vecchia normativa tale ruolo è stato ulteriormente rafforzato dall'entrata in vigore del nuovo Testo Unico. La definizione che ne dà l'articolo 2 è centrale ed esplicativa: «valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell'ambito dell'organizzazione in cui essi prestano la propria attività ,finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza».

Non è, e non deve essere inteso solo come un obbligo o uno strumento procedurale, ma anche un principio, un criterio operativo da cui deve discendere gli orientamenti e gli aspetti legati alla salute e sicurezza in azienda. Vale la pena ricordare che la valutazione dei rischi nei luoghi di lavoro deve essere:
1) effettuata in tutte le aziende o unità operative con almeno un lavoratore dipendente o ad esso equiparabile; preventivamente rispetto all'effettivo inizio dell'attività operativa; per tutti i rischi:generali, connaturati all'attività e all'organizzazione dell'impresa, specifici della singola attività lavorativa, per la sicurezza e la salute dei lavoratori, compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari o a vulnerabilità specifica, tra cui quelli collegati allo stress lavoro correlato, le lavoratrici in stato di gravidanza, ed anche quelli connessi alle differenze di genere, all'età, alla provenienza da altri Paesi;
2) rielaborata (con conseguente revisione delle misure preventive e protettive adottate) in caso di modifiche del processo produttivo o dell'organizzazione del lavoro significative ai fini della salute e sicurezza dei lavoratori; in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione e protezione; in caso si evidenzino aspetti di rischio nuovi o di entità non prevista, innanzitutto quando le risultanze della sorveglianza sanitaria ne segnalino la necessità, con periodicità minima da definire o per particolari tipologie di rischio come stabilito dalla legge (es. rischi fisici).
In un corretto approccio alla prevenzione promosso da tutta la normativa comunitaria, la valutazione dei rischi non può che essere considerata come un processo permanente e non una attività periodica né tanto meno "una tantum", attraverso cui definire, programmare, riesaminare e correggere ciclicamente le misure che mirano al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza e, più ampiamente, di benessere del lavoro.
A sottolineare la natura permanente della valutazione, la legge richiede la valutazione anche nella fase di scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanza chimiche e delle sistemazioni degli ambienti di lavoro.
Tutte le principali Linee Guida in materia definiscono la valutazione dei rischi come un processo sequenziale dinamico e ciclico di: individuazione di fonti o condizioni di pericolo; identificazione e caratterizzazione delle persone esposte a tali fonti e condizioni, definendo e analizzando le implicazioni integrate di dette fonti, compresi le caratteristiche individuali dei vari soggetti che possono incidere sulla quantificazione dei livelli di rischio; stima della probabilità di accadimento (rischio) di possibili eventi di danno o indesiderati, provocati dalle fonti e condizioni di pericolo,in relazione all'entità del danno prevedibile, tenuto conto delle situazioni lavorative, oggettive e soggettive; decisione sull'accettabilità del grado di controllo del rischio stimato (valutazione del rischio); definizione, programmazione e organizzazione delle misure ritenute necessarie ad un adeguato controllo del rischio; gestione delle misure adottate (attuazione del programma,verifica periodica dell'efficacia ed efficienza delle misure, eventuale modifica delle misure e revisione della valutazione).
L'utilizzo del termine "processo" sta a significare che si tratta di una attività complessa, che si realizza in diverse fasi: preparazione, analisi, decisione, controllo. La dinamicità è l'elemento che garantisce l'adeguamento continuo all'evoluzione delle condizioni lavorative. La ciclicità rende permanente l'attività di valutazione, sempre comunque con il fine del miglioramento dei livelli di tutela dei lavoratori.
Denso di significato è il richiamo «all'ambito dell'organizzazione aziendale» quale dimensione di riferimento nell'attività di valutazione di tutti i rischi, e all'indirizzo, più volte ripreso nell'articolato del Testo Unico, di valore prioritario attribuito alle problematiche inerenti l'organizzazione aziendale.

Fonte: Il Fornaio Amico

Campobasso fondi per la sicurezza del lavoro

Materia importante, per la quale sono stati appena stanziati 50.000 euro. Di questi fondi 30.000 euro saranno destinati all'aggiornamento del personale ispettivo dell'Asrem, con corsi di formazione sugli ultimi provvedimenti legislativi in materia, con particolare riguardo al decreto legge 81 del 2008. Ventimila euro serviranno invece per l'acquisto di strumentazioni tecnico-informatiche per l'attività di prevenzione dei posti di lavoro, da parte delle strutture di vigilanza dell'Azienda sanitaria del Molise. Sempre su proposta dell'assessore Fusco Perrella è stato inoltre costituito l'Ufficio operativo, che dovrà occuparsi di definire i piani di vigilanza, individuando gli obiettivi specifici, gli ambiti territoriali e i settori produttivi, nei quali indirizzare con maggiore efficacia l'azione di vigilanza. Il tutto in attuazione del cosiddetto «Patto per la tutela della salute e della prevenzione nei luoghi di lavoro». Piani che saranno attuati a livello provinciale con il coordinamento dell'Asrem e la partecipazione delle Direzioni provinciali del lavoro, dell'Inail, dell'Ispesl, dell'Inps e del Comando Provinciale Vigili del Fuoco. «I due importanti provvedimenti - ha commentato l'assessore Fusco Perrella, dopo l'approvazione dei provvedimenti da parte dell'esecutivo di palazzo Santoro - saranno sottoposti all'attenzione del Comitato Regionale di coordinamento per la Sicurezza, la cui riunione è prevista per metà marzo.

Privacy, social network e tecnologie: i diritti e i doveri di utenti e aziende

Fonte: Il Sole 24 Ore

"La casistica insegna che le maggiori vulnerabilità in materia di sicurezza dei dati aziendali non emergono a causa di soggetti esterni all'azienda. Troppo spesso avvengono per motivi riconducibili a soggetti interni che con dolo, o più semplicemente con imprudenza, comunicano all'esterno dati, progetti, informazioni facendo un cattivo uso della strumentazione informatica aziendale. L'inoltro per posta elettronica di allegati contenenti documenti che non dovrebbero circolare in chiaro, l'utilizzo di supporti esterni non protetti, le connessioni a siti contenenti programmi che catturano informazioni sono esempi che si ripetono di frequente e sono pessime consuetudini che possono abbassare le difese aziendali". A parlare è Valentina Frediani, titolare dello Studio Legale Frediani specializzato in diritto informatico e privacy e uno dei consulenti attivati da Microsoft per il progetto MxP. A lei il Sole24ore.com ha chiesto di approfondire la questione "giuridica" della relazione fra privacy e tecnologie in azienda.Se pochissimi in azienda rispettano le disposizioni in materia di sicurezza può essere esponenziale il fatto che le aziende stesse operino controlli che vanno a ledere la privacy dei dipendenti? A seguito del provvedimento emesso dall'Autorità Garante in materia di protezione dati personali, è stato chiarito come il datore di lavoro non possa attivare in modo permanente un controllo finalizzato a verificare le connessioni di ciascun singolo dipendente. Ciò che può fare e deve prevedere un datore di lavoro nel regolamento aziendale sono due livelli di controllo della navigazione in Rete. Il primo è di tipo generale, finalizzato a controllare tutte le operazioni effettuate dalla rete aziendale sia per un monitoraggio di tipo tecnico sia per l'obbligo giuridico di controllo conferito proprio al datore di lavoro. Il secondo è specifico sulle singole postazioni ma può essere attuato solo dopo preventivo avviso ai destinatari del controllo e per un tempo strettamente necessario alla verifica di eventuali anomalie riscontrate. Qualora dal controllo emergano violazioni del regolamento o della normativa vigente, il datore di lavoro potrà effettuare richiami o segnalazioni alle autorità competenti. Qual è, se esiste, il compromesso ideale fra quadro normativo, policy aziendali e diritti del dipendente utente? Il concetto è chiaro: nessun controllo finalizzato a verificare il lavoro di un dipendente, ma controlli effettuabili per fini tecnici e per verificare l'attinenza al regolamento stesso, per non compromettere l'utilizzo delle risorse informatiche né il clima di reciproca fiducia che deve essere presente nel rapporto lavorativo. Che sanzioni vengono normalmente applicate a un dipendente che fa un uso improprio e imprudente delle risorse informatiche aziendali in presenza di una policy di sicurezza definita e trasparente? Le sanzioni derivanti da una violazione del regolamento informatico sono di natura disciplinare, ma devono essere previste già all'atto di redazione del regolamento e varieranno a seconda della gravità tenuta nella condotta. Si pensi ad esempio, ad un uso improprio della posta elettronica aziendale per scopi personali, in violazione del regolamento che ne prevede una destinazione prettamente lavorativa: la sanzione sarà certamente da inasprirsi qualora oltre alla violazione del predetto divieto, il dipendente utilizzi quella casella di posta elettronica per diffamare qualcuno, o per attuare una condotta sleale nei confronti del titolare stesso. Quando si entra in implicazioni di tipo penale? Talune violazioni del regolamento informatico possono comportare anche conseguenze di tipo penale e in tal caso può scattare la denuncia da parte del titolare. Quando per esempio sussiste l'obbligo di utilizzare Internet per scopi lavorativi, l'eventuale violazione posta in essere da un dipendente porta a conseguenze di questo tipo qualora lo stesso utilizzi la rete aziendale per effettuare truffe o scambiare materiale pedopornografico.

Chi dice che lo stress fa male?

Fonte: Il Giornale


Sudi come un cammello, il cuore ti esplode nel petto, la gola è stretta in un nodo, ti senti soffocare, ti sembra di impazzire, forse stai per morire? Tranquillo. È tutta salute. E la nuova teoria scientifica, che poi tanto nuova nemmeno è, arriva dagli Stati Uniti, dove adorano smentire se stessi per poi rinnegarsi di nuovo. Adesso dicono così: lo stress è un perseguitato politico, ha una brutta immagine, lo considerano tutti un tossico, un assassino, uno sfigato, un untore: ti attacca l’herpes, ti fa venire la gastrite, ti riempie di brufoli. Invece è il tuo miglior amico. Accende i sensi, tiene viva l’attenzione, aumenta la memoria, sveglia il cervello. È proprio quando sei sotto pressione che dai il meglio di te, è lui che ti sa motivare come Mourinho nei periodi di crisi come questo: lottare per la sopravvivenza stimola il pensiero creativo e il pensiero creativo risolve tutti i problemi. Anzi di più: lo stress è il sale della vita. Lui, motore dell’evoluzione, ha fatto di noi uomini quello che siamo. Dei ritardati. Ma sempre di fretta.
Il ritorno del lunedì, le bollette da pagare, la ricerca del parcheggio, aiutano a vivere meglio. Ma la psicologa Janet DiPietro, con quel cognome così stressante, fa dei distinguo. Uno: la risposta allo stress dipende dal tipo di infanzia che hai avuto cioè da quanta autonomia ti hanno dato da piccolo. Due: essere un minimo stressate in gravidanza fa bene al piccolo, lo rende già reattivo, gli dà già qualcosa a cui pensare. Tre: lo stress dipende anche dalla motivazione, dalla voglia che hai di arrivare, di avere successo. Se sai dominarlo lo vinci altrimenti ti seppellisce. Quattro: le donne sanno uscirne meglio perché sanno appoggiarsi a una rete di relazione che fa da ammortizzatore. Lo aveva già spiegato una ricerca italiana: al manager stressato le donne preferiscono il muratore. Qualità del prodotto e servizio accurato. Antistress garantito.
Semmai, spiega lo psichiatra, Spencer Rathaus, il problema è un altro. Se lo stress non si sfoga gli ormoni si stancano di essere innestati per niente e diventano bastardi. Succede ai pendolari. Sei su dieci sono stressati. Più dei Top Gun o dei poliziotti del Bronx. Motivo: pensano troppo. Per colpa dei tragitti che non finiscono mai, dei treni sempre in ritardo. Pensare che il vagone, tra i libri, giornali, palmari sarebbe un laboratorio creativo meglio di quello di Gargonza.Poi dipende molto da come uno reagisce alle tensioni. In Italia gli uomini sono più stressati delle donne, Palermo più di Milano, in sette casi su dieci non è il lavoro la causa ma la vita privata e colpisce soprattutto quando non hai un tubo da fare, specie il fine settimana. In Francia invece uno su due è stressato dal lavoro, più le donne che gli uomini, soprattutto quarantenni, peggio se separati e divorziati. Tutti il contrario dell'Australia dove tre su dieci hanno rallentato il ritmo di vita. E in giro, dicono i numeri, non è che ci sia tutto questo stress. Gli svedesi fanno più ferie, i finlandesi hanno più tempo libero, i tedeschi fanno più vita sociale, i francesi più shopping, gli italiani sono quelli che vanno in pensione prima di tutti. A far cosa non si sa.
Per ogni cyber ipocondriaco, wiki maniaco, ipod ossessivo, ci sono quelli che non portano l'orologio, ma leggono l'ombra delle cose, che la vita la prendono slow, liberi dell'ossessione di essere connessi, dall'equazione il tempo è denaro. Cercano in ogni modo di convincerti che hanno ragione loro. Ma sono così stressanti...

Stress da lavoro correlato, utili strumenti

La valutazione dello stress lavoro correlato è una delle attuali problematiche sia per le aziende che per i consulenti.

Segnaliamo questo interessante documento.

http://intranet.safetynet.it/webeditor/3/1/dEFBallottin15_10_08-1.pdf