martedì 23 febbraio 2010

Per le finestre debutta la marcatura europea

Dal 2 febbraio 2010 gli infissi esterni posti in vendita debbono avere la marcatira CE ai sensi della direttiva prodotti da costruzione 89/106 e la norma di prodotto UNI EN 14351-1.
La marcatura copre i serramenti costruiti in officina ma non posati in opera.
L'obbligo riguarda i serramenti senza caratteristiche di resistenza al fuoco e tenuta al fumo.
Le informazioni imposte dalla marcatura CE potranno essere applicate sul serramento o sull'imballaggio dello stesso, oppure ancora inserite in documenti di accompagnamento della fornitura.
Su richiesta, oltre alla etichettatura, il produttore deve fornire anche la Dichiarazione di Conformità del serramento alle norme e direttive di riferimento.
Per potere apporre redigere la dichiarazione di conformità il fabbricante deve disporre:
a) dei risultati delle prove eseguite sui serramenti campione presso un Laboratorio Notificato che attestano le caratteristiche prestazionali del serramento (prove ITT)
b) del Piano di Controllo della Produzione (FPC) per garantire la conformità di tutti i serramenti prodotti alle caratteristiche attestate tramite le prove e le verifiche a calcolo del Laboratorio Notificato.

Sono Requisiti obbligatori generali:

1. Permeabilità all'aria (UNI EN 1026-UNI EN 12207)
2. Tenuta all'acqua (UNI EN 1027-UNI EN 12208)
3. Resistenza al carico del vento (UNI EN 12211-UNI EN 12210)
4. Capacità portante dei dispositivi di sicurezza (UNI EN 14609)
5. Caratterizzazione della trasmittanza termica (UNI EN ISO 10077-1/2)
6. Caratterizzazione delle prestazioni acustiche (UNI EN 14351-1 app.B)

La responsabilità della corretta Marcatura CE, in conformità ai requisiti della Direttiva Prodotti da Costruzione e della norma EN 14351-1, compete in ogni caso esclusivamente al produttore del serramento. Rimane inalterata la responsabilità di ogni fornitore per quanto fornito al produttore, come da legislazione vigente sia nazionale che europea.

Il mobbing al collega rientra tra i pericoli da segnalare

L'art 20 del D.lgs 81/08 impone al lavoratore di prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro.
Il D.lgs 106/2009 (art, 18 comma 3.bis) ha valorizzato ancora di più il ruolo specifico del lavoratore inserendolo nella schiera dei soggetti garanti della sicurezza e chiarendo che, ovel'inadempimento sia a lui additabile in modo esclusivo e non sussista una carenza di vigilanza del datore, della violazione risponderà personalmente solo il primo.
Per quanto concerne il mobbing, se un lavoratore percepisce che vi sia una situazione di tale entità, deve comunicarlo al datore di lavoro o ad altri responsabili della sicurezza. Ciò è un obbligo previsto dall'art. 2 comma 2.

La sicurezza attiva tutti i lavoratori

Pubblicato su Il Sole 24 ore di lunedì 22 febbraio 2010 l'articolo a cura di Aldo Monea La sicurezza "attiva" tutti, in cui sono illustrati i diritti e i doveri del lavoratore.
Il lavoratore ha, ai fini della sicurezza sul lavoro, una doppia natura: da un lato soggetto da proteggere, dall'altro ruolo attivo per la sicurezza propria e altrui.
il d.lgs 81/08 anche dopo le modifiche introdotte dal decreto 106/2009 prospetta dal punto di vista giuridico il ruolo attivo del lavoratore da esercitare in materia di sicurezza del lavoro, in particolare nell'art.20 del vigente testo legislativo..
Riguardo al contributo attivo da svolgere lo stesso decreto sulla sicurezza prefigura nel caso di violazione di questi doveri, profili di responsabilità giuridica di natura penale, con sanzioni (art. 59 colla 1 lettera a) che vanno dall'ammenda di 200/600 euro all'arresto fino a un mese

martedì 16 febbraio 2010

Scuole in sicurezza: l'INAIL stanzia altri 70 milioni di euro

Altri 70 milioni di euro da parte dell'INAIL a favore della messa in sicurezza delle scuole. L'Istituto ha reso disponibili nuove risorse per il finanziamento di progetti destinati all'adeguamento delle strutture alle norme in materia di abbattimento delle barriere architettoniche (legge n. 296/2006, art. 1, c. 626). Si tratta di 67,857 milioni di euro, che andranno ad aggiungersi ai 100 milioni già erogati dall'Istituto nel triennio 2007-2009 (e nel corso del quale sono stati finanziati 328 progetti).

Le nuove risorse consentiranno, così, lo scorrimento delle graduatorie regionali già esistenti e il finanziamento di ulteriori 251 scuole, per un totale complessivo di 579 progetti finanziati. I fondi saranno ripartiti in budget regionali e destinati agli Enti locali proprietari degli edifici scolastici pubblici.

"Ancora una volta l'INAIL è più che mai in prima fila sul fronte della sicurezza, con uno stanziamento importante che andrà a beneficio di un numero davvero significativo di edifici scolastici del Paese", afferma il Presidente/Commissario straordinario, Marco Fabio Sartori. "Si tratta di un'iniziativa che rivela, in modo forte, l'alto senso sociale che anima la missione dell'Istituto: perché la tutela della salute dei lavoratori non deve essere perseguita solo nei luoghi di lavoro e attraverso il recupero psico-fisico degli infortunati, ma anche garantendo la prevenzione e il benessere dei nostri studenti e delle future generazioni".

Inail - Ristoranti e alberghi: il pericolo è tra i fornelli

Lo rivela Dati INAIL: i cuochi professionisti sono la categoria più a rischio nel settore. Nel 2008 le denunce di infortunio sono state 33.500. Scivolamenti, movimenti bruschi e perdita di controllo di utensili e oggetti taglienti tra le cause di incidenti più frequenti

ROMA - Anche la "nouvelle cuisine" può costituire un rischio. E non solo per il palato raffinato dei consumatori. Preparare manicaretti e leccornie non è, infatti, un mestiere senza pericoli. Lo sanno bene i cuochi professionisti, che rappresentano i lavoratori più colpiti da incidenti nel settore alberghiero e della ristorazione. Lo rivela l'ultimo numero di Dati INAIL (dicembre 2009) che analizza il fattore infortunistico negli alberghi e nei ristoranti italiani. Uno spaccato imprenditoriale variegato che nel nostro Paese comprende 286mila aziende assicurate e che, malgrado la crisi economica, va a gonfie vele (il settore, infatti, ha retto chiudendo il 2008 con un giro d'affari pari al 10,5% del Pil).

Anche sul versante infortunistico la situazione è stabile ormai da qualche anno e gli incidenti si mantengono su una in media di 33.500 denunce l'anno. Nel 2008 sono stati 31 invece i casi mortali, il 68% dei quali è avvenuto però in itinere (nel tragitto casa-lavoro-casa). Un infortunio su tre avviene nei ristoranti (11.347 denunce nel 2008), seguono le mense (7.234), gli alberghi (7.121), i bar (6.234), i villaggi turistici e campeggi (1.777). A essere più colpite sono le donne che denunciamo il 53,6% degli infortuni totali del settore. Le cause più frequenti di infortunio sono gli scivolamenti, i movimenti bruschi e la perdita di controllo degli utensili e degli oggetti taglienti, che determinano soprattutto danni alle mani, alla colonna vertebrale e alle caviglie. In testa alla spiacevole classifica infortunistica i cuochi (22% del totale), seguiti da camerieri( 21%), inservienti (13%), baristi (7%) e rosticcieri/pizzaioli (4%).

Il 20% degli incidenti riguarda i lavoratori stranieri. Nel 2008 le denunce degli immigrati impiegati nel settore sono state 6.802, mentre erano 5.495 nel 2004 (pari al 17% del totale). Per quanto riguarda invece i casi mortali, l'incidenza è contenuta e la media è di 4 vittime l'anno. In totale gli stranieri impiegati nel settore sono oltre 300mila e la maggior parte (60%) è costituito da donne. L'imprenditoria immigrata è un settore in espansione: sono ormai moltissime le imprese straniere in Italia, soprattutto nel settore Alberghi e ristorazione. A gestirle sono soprattutto cinesi (che detengono il 33% del totale) e marocchini. Circa un quarto dei locali etnici si trova in Lombardia, il 12% nel Lazio e l'8% in Veneto.

Convegno nazionale sicurezza del lavoro

Effetti su sicurezza e salute delle azioni dell'uomo sull'ambiente

27 febbraio 2010
Convegno nazionale organizzato da: ISPESL-Dipartimento di Catanzaro; Agenzia Regionale Protezione Ambiente Calabria
Sede: Centro Aggroalimentare
Zona Industriale S. Pietro Lametino
Lamezia Terme (Cz)
Termine invio abstract: 15 gennaio 2010.
Link

ISPESL - Prospettive per una valutazione dei rischi psicosociali. Modelli, metodologie e strumenti

1)ISPESL - Prospettive per una valutazione dei rischi psicosociali. Modelli, metodologie e strumenti
23 - 25 febbraio 2010 II Edizione
Organizzato da: Ispesl - Dipartimento Medicina del Lavoro
Sede: Via Urbana, 167 - Roma
OBIETTIVO DEL CORSO
Diffondere conoscenze su modelli, metodologie e principali strumenti di valutazione dei rischi psicosociali attualmente esistenti in Europa e in Italia e sulle modalità di utilizzo nei diversi contesti.

MODALITA' DI ISCRIZIONE
L'iscrizione può essere effettuata:
- on-line all'indirizzo www.ispesl.it/corsiDml
- via fax 06 94181 410
- via e-mail: corsi.dml@ispesl.it

L'iscrizione deve essere corredata da una dichiarazione in cui il Partecipante o l'Ente/Azienda/Datore di Lavoro si impegna a versare la quota di iscrizione al corso e va sempre allegata. Le richieste dovranno pervenire 30 giorni prima della data di inizio del corso. Per motivi funzionali è previsto un numero massimo di 30 partecipanti, selezionato tenendo conto dell'ordine di arrivo delle domande di iscrizione. L'ammissione al corso sarà comunicata entro 10 giorni prima della data di inizio del corso.
L'ISPESL si riserva di non procedere all'erogazione del corso, qualora non fosse raggiunto il numero minimo di 10 partecipanti.

SEDE DEL CORSO
Via Urbana, 167 - 00184 Roma
La sede del corso è facilmente raggiungibile a piedi da Piazza dei Cinquecento (Stazione Termini).

PER ULTERIORI INFORMAZIONI
Consultare il sito www.ispesl.it/corsiDml
Tel. 06 94181 575-405
E-mail:corsi.dml@ispesl.it

DESTINATARI
Il Corso è rivolto a Medici Competenti, RSPP, ASPP, RLS, Psicologi del Lavoro.

CREDITI E.C.M.
Sono stati richiesti i crediti E.C.M. per Medici, Psicologi e Tecnici della Prevenzione.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE
La quota di iscrizione è di € 425,00 + IVA (gli Enti Pubblici ai fini dell'esenzione di cui all'art. 10 DPR 633/72 dovranno rendere espressa dichiarazione, obbligatoria). La predetta quota è ridotta del 10%, del 20% e del 30% in caso di iscrizioni cumulative relative a due, tre e quattro o più partecipanti, proposte da un datore di lavoro per i propri dipendenti.
Ogni richiesta dovrà essere autorizzata dal Datore di lavoro. La quota comprende: kit e materiale didattico.
Al termine del corso verrà rilasciato relativo attestato di partecipazione.
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DOCENTI
Dott.ssa Patrizia Deitinger (ISPESL - DML)
Dott.ssa Rosina Bentivenga (ISPESL - DML)
Dott.ssa Monica Ghelli (ISPESL - DML)
Ing. Luigi Monica (ISPESL - DTS)
Dott.ssa Benedetta Persechino (ISPESL - DML)
Ing. Laura Tomassini (ISPESL - DTS)

ESERCITATORI
Dott. Christian Nardella (ISPESL - DML)

DIREZIONE DEL CORSO
Dott. Sergio Iavicoli
(ISPESL - Direttore Dipartimento di Medicina del Lavoro)

COORDINAMENTO SCIENTIFICO
Dott.ssa Patrizia Deitinger (ISPESL - DML)
(e-mail:patrizia.deitinger@ispesl.it)

SEGRETERIA SCIENTIFICA
Dott.ssa Patrizia Deitinger (ISPESL - DML)
Dott.ssa Rosina Bentivenga (ISPESL - DML)

ORGANIZZAZIONE CORSI DEL DIPARTIMENTO ED ECM
Sig.ra Lucia Del Re (ISPESL - DML)
(e-mail:corsi.dml@ispesl.it)

martedì 2 febbraio 2010

La formazione sicurezza del lavoro e la FAD -

Prendiamo "spunto" dall'articolo di Matteo Meroni su Puntosicuro.it del 25 gennaio 2010, in cui l'autore evidenzia come il nuovo Accordo Stato Regioni sulla formazione dei lavoratori, dirigenti, datori di lavoro e RSPP, penalizzi fortemente la FAD, ovvero la cosiddetta formazione on line.
Tutto questo per tutelare i soliti interessi corporativi italiani, di organizzazioni che tutto hanno a cuore, meno che la reale crescita della cultura della sicurezza nelle aziende.
In qualità di direttore e titolare di Sicurezzapratica.it condivido completamente le osservazioni del Dr. Meroni, in virtù anche della nostra esperienza nella formazione on line, ove molte aziende e professionisti hanno trovato nella fad uno strumento flessibile e completo alle proprie esigenze formative.
I corsi in aula sono stati spesso gestiti in maniera errata e proposti a costi eccessivi, con docenti non qualificati, e spesso sono visti come una "perdita di tempo" inutile ma necessaria. Quelli on line rispondono a nuove esigenze, purchè siano strutturati ed erogati con i principi e le funzioni di tracciabilità, certificazione dell'utente, gestione mirata dei test, ecc.
L'utente è più motivato a consultare un corso on line perchè può decidere lui il momento più adatto, può approfondire determinati argomenti, può interagire con il tutor e gli altri utenti proprio come un corso in aula. La qualità della formazione è superiore.
L'Europa e il mondo industrializzato da anni utilizzano la formazione on line con maggiore efficienza rispetto alla formazione tradizionale, perchè non avviene anche qui da noi?
Speriamo che il Ministro del Lavoro Sacconi si faccia promotore - come sembra da quanto si legge sui giornali - di un NEW DEAL anche per la formazione sulla sicurezza del lavoro, dove gli interessi di bottega dei "soliti noti" siano finalmente trascurati a favore dell'interesse collettivo.
Attendiamo anche noi di Sicurezzapratica.it ,forti di oltre 3.300 clienti che hanno detto sì all'innovazione nella formazione sicurezza del lavoro, un segnale positivo dall nuovo Accordo Stato Regioni.
Se sarà come Meroni anticipa nel Suo articolo, tutto il sistema sicurezza del lavoro in Italia farà un passo indietro e verranno penalizzati in molti (aziende, lavoratori, consulenti) a vantaggio di pochi.
Fai sentire la tua voce su questo blog....

Dr. Matteo Rapparini