martedì 16 febbraio 2010

Inail - Ristoranti e alberghi: il pericolo è tra i fornelli

Lo rivela Dati INAIL: i cuochi professionisti sono la categoria più a rischio nel settore. Nel 2008 le denunce di infortunio sono state 33.500. Scivolamenti, movimenti bruschi e perdita di controllo di utensili e oggetti taglienti tra le cause di incidenti più frequenti

ROMA - Anche la "nouvelle cuisine" può costituire un rischio. E non solo per il palato raffinato dei consumatori. Preparare manicaretti e leccornie non è, infatti, un mestiere senza pericoli. Lo sanno bene i cuochi professionisti, che rappresentano i lavoratori più colpiti da incidenti nel settore alberghiero e della ristorazione. Lo rivela l'ultimo numero di Dati INAIL (dicembre 2009) che analizza il fattore infortunistico negli alberghi e nei ristoranti italiani. Uno spaccato imprenditoriale variegato che nel nostro Paese comprende 286mila aziende assicurate e che, malgrado la crisi economica, va a gonfie vele (il settore, infatti, ha retto chiudendo il 2008 con un giro d'affari pari al 10,5% del Pil).

Anche sul versante infortunistico la situazione è stabile ormai da qualche anno e gli incidenti si mantengono su una in media di 33.500 denunce l'anno. Nel 2008 sono stati 31 invece i casi mortali, il 68% dei quali è avvenuto però in itinere (nel tragitto casa-lavoro-casa). Un infortunio su tre avviene nei ristoranti (11.347 denunce nel 2008), seguono le mense (7.234), gli alberghi (7.121), i bar (6.234), i villaggi turistici e campeggi (1.777). A essere più colpite sono le donne che denunciamo il 53,6% degli infortuni totali del settore. Le cause più frequenti di infortunio sono gli scivolamenti, i movimenti bruschi e la perdita di controllo degli utensili e degli oggetti taglienti, che determinano soprattutto danni alle mani, alla colonna vertebrale e alle caviglie. In testa alla spiacevole classifica infortunistica i cuochi (22% del totale), seguiti da camerieri( 21%), inservienti (13%), baristi (7%) e rosticcieri/pizzaioli (4%).

Il 20% degli incidenti riguarda i lavoratori stranieri. Nel 2008 le denunce degli immigrati impiegati nel settore sono state 6.802, mentre erano 5.495 nel 2004 (pari al 17% del totale). Per quanto riguarda invece i casi mortali, l'incidenza è contenuta e la media è di 4 vittime l'anno. In totale gli stranieri impiegati nel settore sono oltre 300mila e la maggior parte (60%) è costituito da donne. L'imprenditoria immigrata è un settore in espansione: sono ormai moltissime le imprese straniere in Italia, soprattutto nel settore Alberghi e ristorazione. A gestirle sono soprattutto cinesi (che detengono il 33% del totale) e marocchini. Circa un quarto dei locali etnici si trova in Lombardia, il 12% nel Lazio e l'8% in Veneto.

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